Vademecum
Vademecum per il personale medico e il personale tecnico-sanitaro
Il contatto con minori vittime di violenza può provocare sentimenti più diversi. Odio, incredulità, impotenza – è importante rendersi conto dei propri sentimenti per rimanere capaci di agire.
La protezione del/la minore ha la massima priorità. Non si devono fare precipitare gli eventi. La grande sfida consiste nel riconoscere i segnali, nell’interpretarli correttamente e nel documentarli in modo responsabile e professionale. Non è responsabilità del personale sanitario dover identificare l’autore della violenza. La responsabilità del professionista sanitario sta nel proteggere la/il minore da ulteriori violenze.
A tale scopo è importante cercare la collaborazione con professionisti specificatamente preparati sulla tematica. La via per tirare fuori un/a minore da una situazione di violenza richiede molta sensibilità e attenzione.
Il sospetto di violenza è molto forte – cosa fare?
- GUARDARE con attenzione
- OSSERVARE con sensibilità
- DOCUMENTARE in modo preciso
- RACCOGLIERE le prove
- NON FARSI PRENDERE DALLA FRETTA
Consigli generali
- raccogliere informazioni
- porre domande (anamnesi, dinamica del fatto …)
- nessuna interpretazione
- ascoltare con attenzione
- registrare contraddizioni/differenze
- sempre chiarire punti poco chiari
- avere un atteggiamento empatico
- osservare i comportamenti (minore, persone di riferimento)
- cogliere ciò che è atipico
- non accusare
- non esprimere senza approfondimenti un sospetto.
Visita medica
Se c’è il sospetto di una violenza, il/la bambino/a deve essere visitata/o sistematicamente:
- tutta la superficie cutanea per rilevazione ferite
- mucose degli occhi e della bocca per emorragie (1)
- lesioni agli organi, fratture
- anomalie neurologiche
- ferite da segnare sul modulo Schema corporeo
- ulteriori misure diagnostiche in relazione a risultanze cliniche
Se il sospetto di violenza sessuale si rafforza è necessaria una consultazione ginecologica. In casi acuti (p.e. la/il minore racconta, anomalie in presenza di forte sospetto) la visita deve effettuarsi immediatamente. Nelle prime 72 ore dal fatto sussiste ancora la possibilità di poter mettere al sicuro delle tracce/prove utili. (1)
non cambiare i vestiti del/la minore, non lavarla/o
visita ginecologica
raccolta/messa in sicuro di eventuali tracce/prove (vedi: Raccolta tracce/prove)
Se il fatto è avvenuto da più di tre giorni ma da meno di 14 , si dovrebbe comunque effettuare al più presto la visita ginecologica. C’è ancora la possibilità di diagnosi di ematomi, lesioni genitali. Se sono passati più di 14 giorni dalla violenza, si può programmare una visita con maggiore tempo. (1)
Documentazione
La documentazione completa e precisa (collegata ala raccolta tracce illustrata nel capitolo successivo) effettuata dalla prima persona che visita la/il minore paziente è determinante per una chiara ricostruzione da parte dei medici legali dei fatti e per l’identificazione del colpevole.
L’utilizzo di un modulo per la documentazione standardizzato aiuta nella descrizione di anomalie nel comportamento e fisiche. Inoltre è consigliabile registrare il colloquio in un verbale. Rilevante è anche l’informazione su chi abbia notato le lesioni e se lesioni simili o uguali si fossero già state notate in passato.
Dati personali (del minore, della persona di riferimento)
- situazione familiare, fratelli
- anamnesi (la/il minore ha spesso certe ferite; chi ha notato le ferite)
- dinamica del fatto (dichiarazioni minore, persona di riferimento)
- stato fisico /lesioni (localizzazione, dimensione, colore, forma, consistenza, relazione tra ferite Schema corporeo)
- stadio dello sviluppo/anomalie
- comportamento minore/anomalie
- comportamento delle persone di riferimento/anomalie
- tipo di traccia/raccolta tracce
- rinvio a documentazione fotografica
- e altro simile.
Verbale del colloquio
- anomalie
- contraddizioni
- sfoghi emotivi
- e simili
Documentazione fotografica
- tutte le ferite, abbiti, corpi estranei e simili
- minore ben riconoscibile
- localizzazione ben riconoscibile
- ferita ben riconducibile a quel minore
- strumento di misurazione per mostrare la dimensione (immagine f)
Minore con persona di riferimento (identificazione)
assicurare l’archiviazione digitale.
Conservare le prove
La documentazione completa e precisa della presenza di eventuali tracce permette ai medici legali la ricostruzione dei fatti e l’identificazione del colpevole. La raccolta e la conservazione sicura delle tracce è sempre necessaria nei casi di violenza sessuale.
Strumenti di misurazione per mostarer la dimensione
Immagini
Yen K.: Kindesmisshandlung Kindesmissbrauch. Präsentation anlässlich der 11. Jahrestagung für Kinderkrankenschwestern/-pfleger in Graz, 2008.
Possibili modalità di raccolta tracce
Strisci in varie parti del corpo
Gli strisci possono essere effettuati su quasi tutte le parti del corpo, dove si presume l’esistenza di “corpi estranei” (tracce/secrezioni):
- zona genitale, anale, laringo-faringea, otorina, cutanea
- tracce di ferite, quali succhiotti, impronte da morsi, segni di strangolamento
- tracce ematiche, di saliva e di sperma
- residui sotto le unghie
- capelli e peli (pubici)
- abiti (conservazione degli abiti è compito dell’autorità giudiziaria inquirente)
- pannolini.
Materiali e procedura
No a sacchi di plastica, tubicini in plastica o contenitori in vetro
In generale si deve considerare che ogni tipo di traccia NON deve essere conservata in sacchetti di plastica o contenitori in vetro. L’umidità favorisce i batteri e distrugge il DNA. Se si inserisce un tampone di cotone sterilizzato in un sacchetto di plastica o in un contenitori di vetro bisogna immediatamente congelare il tutto.
Scatole di cartone speciali, tubicini da striscio e set per la conservazione tracce
I speciali set disponibili per la raccolta/conservazione tracce (p.e. per le violenze sessuali), le speciali scatole in cartone e i tubicini da raccolta striscio (p.e. http://www.swissforensix.com/) sono consigliabili per una corretta, sicura (con l’ausilio di check-list) raccolta tracce mediche e biologiche. Questi non richiedono un ulteriore asciugatura, raffreddamento o congelamento. È garantito che la traccia posta negli appositi contenitori si asciughi velocemente e che pertanto la prova del DNA si conservi per lungo tempo.
Abiti o pannolini vengono conservati in stato asciutto in sacchetti di carta o in scatole di cartone.
Guanti sterili
Per evitare ulteriori contaminazioni , si usano guanti sterili per la raccolta di materiale probatorio.
Soluzione salina/ acqua distillata
Per estarrre tracce da secrezioni asciutte si umidifica il tampone di cotone con una soluzione salina sterilizzata o acqua distillata. Questa procedura è anche possibile quando si sono raccolti su tamponi di cotone dei residui sotto le unghie .
Sacchetti di carta/buste
La conservazione di capelli/peli avviene a mezzo di una pinzetta anatomica in sacchetti o buste di carta. Se nei residui ricavati sotto le unghie sono stati effettuati strisci di cute, si possono tagliare le unghie con una forbice sterilizzata per conservare queste in sacchetti o buste di carta.
Lavorare in rete
Stabilire il contatto con le associazioni e i centri di consulenza. I centri di consulenza possono essere contattati al di là delle persone direttamente coinvolte anche dal personale medico e quello tecnico-sanitario per avere consulenza e sostegno.
Spesso i casi di sospetto vengono trasferiti all’ambulatorio della clinica pediatrica per ulteriori chiarimenti.
In caso di ricovero deve essere coinvolto il Gruppo di protezione per i/le minori (Kinderschutzgruppe) che è presente in tutte le strutture sanitarie come gruppo di esperte/i dei casi di violenza sui/lle minori.
I/Le collaboratori/trici del Gruppo di protezione per i/le minori (Kinderschutzgruppe)
- vengono contattati nei casi di sospetto di violenza su minori
- collaborano per chiarire il sospetto (documentazione, raccolta tracce, referti medici, analisi della famiglia, analisi del comportamento, …)
- effettuano la segnalazione all’Ufficio Minori (Jugendamt)
- preparano il colloquio di confronto con le persone di riferimento del/la minore
- offrono alle persone di riferimento aiuto e sostegno
- formulano con le persone di riferimento un progetto per il futuro (progetto sociale)
- pianificano misure improrogabili e necessarie per la tutela e sicurezza del/la minore
- sostengono e consigliano il personale curante della struttura ospedaliera.
Bibliografia
(1) Vgl. Voigt C.: Hinweise zu Spurensicherung und Dokumentation. Mailnachricht. Klinisch-Forensische Bildgebung. Graz: Ludwig Boltzmann Insitut, 2009.